RIMINI
Regia: Mario Scandale
Video: Leo Merati
Drammaturgia: collettiva Gruppo RMN
Con: Leonardo Bianconi, Luisa Borini, Leo Merati, Chiara Sarcona, Giulia Quadrelli
Con la collaborazione di: ERT Emilia Romagna Teatri, Spazio Altrove, Comune di Rimini.
Spettacolo Vincitore Direction under 30 festival di Gualterieri 2021 🏆
Spettacolo Finalista bando Radar, promosso da ERT Emilia Romagna Teatri 🏆
Spettacolo Finalista IN-BOX 2022 🏆
Debutto Nazionale Festival di Todi 2021

Un filosofo del divertimento che cavalca il giorno e la notte vendendo sogni, un’operatrice balneare alle prese con i problemi del suo stabilimento, una cameriera che fa la stagione nello stesso albergo da cinque anni e un’influencer a caccia dell’ultima tendenza. Questi i personaggi con cui si trova a dialogare un giornalista portato in Riviera dalla domanda: che cos’ha Rimini? Perché questo luogo e non un altro è diventato nell’immaginario nazionalpopolare italiano – ma anche all’estero- il simbolo della vacanza e del divertimento che va bene per tutti? Dall’intreccio delle loro risposte, in una specie di intervista continua e ininterrotta, prende forma il racconto caleidoscopico di quella metropoli balneare che è la Riviera Romagnola. Attraverso il suo silenzioso obiettivo fotografico, il protagonista dello spettacolo trascina il pubblico alla scoperta di una realtà dove luci e ombre, stereotipi e fantasmi, tradizioni e contraddizioni si trovano a convivere sotto quel velo di spensieratezza felliniana per cui è conosciuta in tutto il mondo. Ma proprio a partire dalle specificità di questa città così unica e dalle storie che la abitano, Rimini si rivelerà essere un singolare concentrato della nostra cultura e più in generale del tempo che stiamo vivendo: una specie di “Italia in miniatura”, per dirla con il nome del primo parco tematico nato in questa terra di visionari.
Rimini prende le mosse dall’omonimo romanzo di Pier Vittorio Tondelli, di cui non è però un adattamento teatrale. Piuttosto, il testo dell’autore emiliano e più in generale tutta la sua poetica vanno considerati come la guida, o meglio il compagno di viaggio, di una ricerca collettiva che ha visto tutti i componenti del progetto impegnati per circa tre anni in un’attenta esplorazione e osservazione del territorio della Riviera. Tra il 2018 e il 2021 sono state intervistate più di 50 persone tra albergatori, negozianti, gestori di stabilimenti balneari, ma anche semplici cittadini, turisti e persone passate da Rimini quasi per caso. Dalle risposte ricevute e dal confronto con l’ambiente rivierasco è emersa una drammaturgia originale che, prendendo ispirazione dal lavoro di Tondelli stesso, potremmo definire un reportage creativo.
Ultima componente del lavoro è poi la pandemia, che si inserisce tra le pieghe di Rimini senza mai essere esplicitamente nominata. La scelta di includere ciò che abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo nello spettacolo nasce da una particolare coincidenza: Tondelli stesso, più di quarant’anni fa, chiudeva il suo romanzo proprio con l’immagine di un’apocalisse che stava per abbattersi sul mondo della Riviera. Seppur distaccandoci dal suo specifico immaginario apocalittico, questa corrispondenza tra fiction e realtà è stata lo spunto per riaprire nuovamente la ricerca e immaginare quale potesse essere la risposta della nostra Rimini di fronte all’arrivo di una vera e propria apocalisse. Come si affronta la fine del mondo in un luogo dove ogni stagione si chiude con un pensiero già rivolto alla riapertura della stagione successiva? Come si affronta un’apocalisse in una realtà dove a qualunque costo “bisogna sempre stare allegri, con il sorriso sulle labbra, anche quando fa burrasca”