M IL NOSTRO DI PREDAPPIO
creazione di Gianluca Enria, Leonardo Bianconi
e con la partecipazione di Rachele Palladino
scelta musicale Gianluca Enria
elaborazioni musicali Mattia Cozzi
da un’idea di Andrea Adriatico
produzione Teatri di Vita
"M il nostro di Predappio" un lavoro creato insieme all'artista romano Gianluca Enria, da un'idea di Andrea Adriatico, con la collaborazione dell'artista visiva Rachele Palladino, una produzione Teatri di Vita. Lo scontro tra i vecchi fascismi, risorti nella contemporaneità, e la “nuova gioventù". Il campo di battaglia è una mostra d’arte, si combatte tra esercizi fisici militareschi e canzoni hip-hop.
Teatri di Vita invita tutti ad una mostra d’arte che si trasforma, però, in un’occupazione forzata da parte di baldi giovani in camicia nera. A guidarli è LUI, mascella imponente e sguardo deciso. Manganello in mano, inveisce contro la “mollezza” dei costumi odierni. Ma dal pubblico si leva una voce: un giovane raccoglie tutto il suo coraggio e un po’ di ironia per affrontare e difendere la propria generazione. Un coinvolgente scontro tra vecchi fascismi risorti e la “nuova gioventù”. Si combatte tra esercizi fisici e canzoni hip-hop, ma un barlume di speranza c’è, e si trova nelle parole di “Saluto e Augurio” di Pier Paolo Pasolini.
"Chi oggi è a Bologna non perda a Teatri di Vita l'ultima replica di M. il nostro Predappio, Gianluca Enria e Leonardo Bianconi bravissimi ci regalano uno spettacolo teatrale che disvela, che guarda dritto, dentro quell'antropologia del fascismo che dorme silente nel corpo progressista di tanti di noi o che si ostenta urlando di colpo con corone e saluti romani... E' una domanda, che arriva bassa, alla pancia: Ma perchè non te lo prendi tu, sulle spalle, questo fardello? Io non posso: nessuno ne capirebbe lo scandalo. Una domanda di Pier Paolo Pasolini, ... Una bella idea quella di Andrea Adriatico il provocatore, e bravi Gianluca e Leonardo che l'hanno presa di petto e gli hanno tenuto testa. L'arte poi fa da contorno e sfondo, fa da rimando doveroso a questa stratificazione cellophanata del mondo.
chapeau."
Milena Magnani
02/02/2018

